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maskera
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cinzia (Anonimo) (giovedì 11 febbraio 2010) Categoria: Altro
maskera
Puoi indossare tutte le maschere che vuoi,ma la tua essenza,nel bene e nel male,verrà sempre fuori prima o poi.
E' sempre e solo questione di tempo
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Trilli (giovedì 11 febbraio 2010)
Ciao Cinzia, da come scrivi sembri una persona profonda che guada oltre l'apparenza mi piace questa cosa, purtroppo non tutti sono sempre forti e hanno bisogno di prottegersi, nascondersi dietro una maschera. Ci sono 1000 travestimenti, io per un pò per sentirmi più forte quando ero al liceo fumavo qualche sigaretta poi ho smesso. Ci sono molti ragazzi al giorno d'oggi che hanno dipendenze dalla droga e molto spesso quella maschera è difficile da calare.Però la mascherà può essere anche gioco divertimento sedduzione. Io preferiso quest'ultima.Quando abitavo a venezia durante il carnevale dipingevo per strada il viso delle persone per arrotondare. Da piccola mi vestivo spesso da pagliaccia sarà per quello che ho una forte passione a giocare con clavette palline, mandarini . Tu come stai?
Assunta (giovedì 11 febbraio 2010)
Vedi cara Cinzia, a volte la maschera "immaginaria" serve da autodifesa, forse per insicurezza, per timidezza, per debolezza, persino per poca stima di noi stessi e per tanti altri mille motivi. Per certi versi, il computer si presta perfettamente a fungere da maschera, dietro la quale per i motivi che ti citavo prima, ci si sente più sicuri nell'esternare le proprie emozioni ed i propri sentimenti. A questo proposito, ti riporto un racconto del poeta:
Khalil Gibran.
Mi svegliai da un sonno frofondo e mi accorsi che erano state rubate tutte le mie maschere, le sette maschere che in sette vite avevo forgiato e indossato e senza maschere corsi per le vie affollate gridando: ladri, ladri, maledetti ladri. Ridevano uomini e donne e alcuni si precipitarono alle loro case per paura di me. Quando giunsi nella piazza del mercato, un giovane dal tetto di una casa gridò: è un folle! Volsi gli occhi in alto per guardarlo; per la prima volta il sole mi baciò il volto, il mio volto nudo e la mia anima avvampò d'amore per il sole e non rimpiangevo più le mie maschere. Come in trance gridai: benedetti i ladri che mi hanno rubato le mie maschere!

Anch'io, anni fa mascheravo la mia profonda timidezza, con l'aggressività, poi con il tempo e tanto lavoro su me stessa, sono un po......migliorata.
Ciao Cinzia e buona serata.


axel (venerdì 9 aprile 2010)
tutti indossiamo una maschera sotto cui nascondiamo il nostro vero volto
Nik (sabato 10 aprile 2010)
La maschera ,un tempo, era "l'attore"; colui che recitava una parte seria o burlesca per non farsi riconoscere. Protetti dall'anonimato della maschera si potevano dire tutte le verita' che normalmente si pensavano ma che non si osava esternare contro i potenti o i despoti del momento. Ora i tempi sono cambiati, forse in peggio. Oggi siamo tutti condannati ad indossare la nostra maschera giornaliera, quotidiana (anche quando andiamo al mercato ad aquistare 1kg. di patate) costretti a proteggerci e a cautelarci dalle chiacchiere e dalla cattiveria umana, ma anche e soprattutto per apparire per ciò che non siamo, per mascherare le nostre debolezze, le nostre devianze, i nostri peccati, i nostri scheletri che custodiamo dell'armadio. Indossiamo le maschere piu' diverse a secondo del momento: per essere piu' belli, piu' allegri, piu' dispiaciuti, piu' falsamente accondiscendenti,ecc. ecc. Dieci, cento, mille maschere abbiamo nel repertorio del nostro quotidiano con la consapevolezza che nessun ladro può venire a rubarcele perchè lui stesso ne possiede in misura uguale.
mafalda (lunedì 12 aprile 2010)
Caro Nik , mi hai portato alla memoria il mio conterraneo Luigi Pirandello il quale sosteneva che l'uomo non può capire né gli altri né tanto meno sé stesso, poiché ognuno vive portando - consapevolmente o, più spesso, inconsapevolmente - una maschera dietro la quale si agita una moltitudine di personalità
Queste riflessioni trovano la più esplicita manifestazione narrativa nel romanzo Uno, nessuno e centomila:
* Uno: perché ogni persona crede di essere un individuo unico con caratteristiche particolari;
* Centomila perché l'uomo ha, dietro la maschera, tante personalità quante sono le persone che ci giudicano;
* Nessuno perché, paradossalmente, se l'uomo ha 100.000 personalità invero non ne possiede nessuna, nel continuo cambiare non è capace di fermarsi nel suo vero "io"............e forse non ha tutti i torti .
Nik (mercoledì 14 aprile 2010)
Cara mafalda,
giustamente mi hai riportato alla mente il grande scrittore tuo conterraneo Luigi Pirandello(come ho fatto a dimentiarmene e a non citarlo.) A parte il discorso sulle maschere che tutti sovente indossiamo, vorrei adesso, in queste pagine, esortare tutti a leggere un grande della letteratura del novecento che tante e tante sera mi ha tenuto compagnia con i suoi romanzi descrivendo una terra bellissima che ho avuto modo di visitare piu' volte nel corso della mia vita. Non so da dove scrivi ma, certo è che i luoghi dove sono stato li ho trovati stupendi: Taormina, Siracusa, Catania, Palermo, le gole dell'Alcantara, Messina e, per due anni consecutivi ivacanza a Cefalù. Peccato non poterti far sentire la mia cadenza siciliana! Grande, stupenda terra di Sicilia!!! Affettuosamente.
Assunta (mercoledì 14 aprile 2010)
0:53 del 14-04-2010
Caro Nik, non volevo scriverti perchè il tuo post era indirizzato a Mafalda, ma come non farlo dal momento che hai nominato la mia MESSINA. io sono siciliana anche se sono cresciuta in terra lombarda, parlo il dialetto lombardo ragiono lombardo, ho abitudini lombarde, ma il mio cuore è siciliano. Io non ho la cadenza siciliana, ma capisco benissimo il dialetto, in quanto la mia mamma, siciliana doc, continua imperterrita a parlare siciliano, dice che è una maniera come un'altra per non dimenticare. Sono felicissima che sei stato a Messina, sono certa che ne hai apprezzato le bellezze e i luoghi meravigliosi a me tanto cari. Perchè dici che la tua cadenza è siciliana. Sei siciliano pure tu? Io sono una "polenterrona" come dire una siculombarda. Ogni volta che mi capita, quando mi avvicino al porto di Messina e vedo la Madonnina, non so perchè piango dall'emozione. Scusa se mi sono "intrufolata" Buona notte, con affetto.
mafalda (giovedì 15 aprile 2010)
Ti ringrazio Nik , fa sempre piacere che gli altri , quelli che non sono della mia terra , ne apprezzino le bellezze .Io sono di Palermo e pur riconoscendole di non essere da meno delle altre città in fatto di storia , monumenti , tradizioni , sono molto critica su come viene gestita .
Il turista ritorna , perchè resta affascinato dalle sue superbe bellezze , ma è con dispiacere che riconosco che siamo tra le città che più mancano di servizi ed efficenza .C'è quasi un gioco sottile e perverso manovrato nelle alte sfere , che ci vuole sempre "indietro ",fortunatamente solo il nostro carattere fiero e coraggioso , non ci fa mai scoraggiare e riusciamo a sorridere anche dei nostri problemi .Vorrei sentirti parlare in dialetto siciliano , al momento , se non hai bisogno di traduttore ti saluto con (ormai inusuale ) BACIAMO LE MANI ....
Nik (lunedì 19 aprile 2010)
Care amiche,
rispondo con ritardo causa un virus che non mi ha consentito di poter avere la connessione, se non in maniera altalenante. Credo di essere riuscito ad eliminarlo disinfettando il pc.( speriamo bene.) Ritornando al tema iniziale, la Sicilia, devo dire che la vostra terra mi è rimasta nel cuore per la bellezza e la disponibilità della sua gente. Io sono campano e, credo ci siano delle similitudini tra le due regioni sia per la bellezza dei posti , sia per la comunicabilità e per l'umanità delle persone. Preferisco comunque la cadenza siciliana che quella napoletana più, a mio avviso, fin troppo colorita, gesticolante a volte sguaiata( spero di non suscitare fraintendimenti dai miei conterranei) pur ammettendo differenze evidenti tra le 5 città capoluogo di provincia. Per ciò che concerne i servizi e i disservizi, molto è da ricondurre ai politici che governano comuni e regioni. Fortunatamente la mia citta' è amministrata da un sindaco capace, schietto, risoluto, pratico,deciso da anni e con successo in una forma di innovazione e di rinnovamento dell'intero territorio che sta cambiando volto ad una citta' gia' di per se bella, solare, ricca di storia e tradizioni. Una città tranquilla, e resa sicura per la scarsa presenza di malavita, specialmente quella organizzata che trova maggiore espressione nell'area napoletana. Vediamo se avete capito da dove scrivo, care amiche siciliane di cui una "polenterrona". A domani, virus permettendo. Affettuosamente.
Assunta (lunedì 19 aprile 2010)
1:12 del 19- 04- 2010
Ciao caro amico Nik, mi dispiace per il tuo computer. Questi maledetti virus, sembrano messi apposta per complicarci la vita ulteriormente. Anch'io ho diradato il mio scrivere, i denti mi stanno dando un po di problemi, ma pazienza l'importante e venirne fuori. Mi fa tanto piacere che almeno nel territorio dove risiedi le cose funzionino abbastanza, con questi chiari di luna italiani, siete quasi miracolati per essere una cittadina del sud. Però non ho capito il luogo, quando vorrai mi illuminerai tu.
Vedremo se Mafalda riuscirà a capire il paese da dove vieni. Comunque hai ragione, il sud in fatto di luoghi meravigliosi e arte, non ha da invidiare nulla a nessuno, anzi!
Quando per un po stai in silenzio, ho sempre paura che non scrivi più e questo mi dispiacerebbe, perchè mi sono abituata a leggerti e commentare. Ora ti auguro una buona notte e un buon inizio di settimana. Un abbraccio con affetto.
mafalda (lunedì 19 aprile 2010)
Carissimo ,non è per ricambiare la cortesia , ma a me piace di più il dialetto napoletano , perchè il palermitano ha una cadenza "trascinata ", niente a che vedere con il simpaticissimo napoletano , pittoresco come il nostro catanese .Sai che con Assunta ci sentiamo anche per telefono ??
Ebbene , ti posso assicurare che lei di messinese ha solo le origini , (anche se risponde a tono alle mie provocazioni siciliane ) mentre già alle prime mie battute , avrebbe ricononosciuto l'inconfondibile accento siculo , anche se in famiglia non parliamo il dialetto .Se posso fare un'ipotesi , penso che tu sia di Avellino , e se mi consenti un'altra opportunità di Benevento , che fortunatamente per loro , non salgono mai agli orrori della cronaca per fatti criminali .Comunque la Sicilia ti aspetta , Cefalù vuole che ritorni a villeggiare tra le sue casette che danno sul mare ,se non altro per constatare che se il blù è lo stesso di quando sei stato qui l'ultima volta .A presto
Assunta (lunedì 19 aprile 2010)
22:40 del 19-04-2010
Cara Mafalda, 1 o 2 o X. Benevento o Avellino? Dovevi indovinare al primo impatto, così non è una risposta ma ti sei presa le opportunità e non vale. Anche a me piace il napoletano, ma il siciliano è più caratteristico e lo preferisco. Forse perchè sono di parte non so. Il napoletano è più aggressivo, più popolano, mentre trovo il siciliano molto ironico e divertente. Bada! questo è soltanto il mio modestissimo parere e nulla più. Un abbraccio..............
mafalda (lunedì 19 aprile 2010)
Vada per Avellino che ho visto solo di passaggio e mi è rimasta impressa per il verde della campagna .....Se indovino però mi devi dare il premio di MAGA MAGHELLA , e allora si che ti indovino un sacco di altre cose .........
Assunta (martedì 20 aprile 2010)
0:10 del 20-04-2010
Cara Mafalda, beata te che hai visto anche se solo di passaggio Avellino. Io del meraviglioso meridione conosco ben poco. Le mie conoscenze si possono contare sulle dita di una mano sola. Messina, Reggio Calabria, Una briciola di Roma, due briciole di Firenze e quì finisce la mia cultura di turista. Per forza di cose conosco di più amenità del settentrione, ma anche in questo caso, posso usare soltanto le dita dell'altra mano. Come vedi non sono una grande turista, ma cercherò di rimediare. Per farti contenta ti darò il premio di Maga Maghella. Ma per curiosità, cosa vuoi indovinare d'altro? Non ti allargare.
Ciao amica cara e buona notte!
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