Nik Fabri (Anonimo)
(sabato 8 gennaio 2011)
Categoria: Affetto
Nebbia
Cara Assunta,
la nebbia l'ho "conosciuta" per la prima volta quando fui mandato in quel di Casale Monferrato a svolgere il servizio militare. Scesi dal treno e non vedevo nulla. Per trovare la caserma, non so a quante persone fermai per farmi indicare la strada giusta. Alla fine, quasi d'incanto, mi trovai di fronte lo "Spielberg" quasi fossi come Silvio Pellico. In effetti, quel lontano giorno dei primissimi anni settanta, mi sentivo proprio così. Avevo lasciato il sole e la mitezza del mia citta' sul mare, dove la nebbia era sconosciuta per giungere in un posto dove tutto mi sembrava ed era anonimo, ovattato, chiuso e lontano centinaia di km. Un magone, inoltre, mi saliva dal profondo dell'animo che sentivo terribilmente in ribasso. I giorni che seguirono furono tutti all'insegna della nebbia. La mattina, all'alza bandiera, il freddo era forte, pungente e , ricordo, si sentivano solo le note dell'inno di Mameli della tromba d'ordinanza ma era impossibile scorgere il tricolore che pian piano, saliva sul pennone. Poi, nel corso della giornata, la nebbia ci lasciava intravedere le nostre identità e soprattutto il piazzale della caserma dove, per ore, un sergente del tipo "ufficiale e gentiluomo" ci "allenava" a ore marcia mentre il suolo ghiacciato si tramutava in acqua e fango. Che tempi...tempi di cui non ho affatto nostalgia se non il ricordo di un'eta' verde ricca di speranze e di attese.Due mesi rimasi in quel posto, fino al giorno del giuramento. A sera, ritornava la nebbia e per le strade deserte, solo soldati incappottati mentre pieni erano le pizzerie, i cinema e i posti telefonici pubblici per telefonare a casa. Per me e tutti coloro che provenivano dal sud, Casale, con un clima appena descritto (in breve) rappresentava quasi un castigo ancor piu' duro di quello di dover fare, comunque, il servizio militare. Non ho vergogna a dire che per quasi una settimana ebbi problemi a lavarmi(inutile dire che l'acqua calda in caserma, era un miraggio) ; poi, nei pressi della stazione, un barbiere aveva un servizio di docce calde per 500lire ma, anche li' la fila era lunga ma doverosa, necessaria. Amica cara, il ricordo della "tua" nebbia mi ha ricondotto indietro di quasi 40anni con tanti aneddoti che mi attraversano la mente in questo momento ma, è quasi mezzanotte e non voglio dilungarmi oltre nè annoiarti con questi miei lontani ricordi. Potessi tornare indietro, probabilmente rifarei il servizio militare, dove comunque ho imparato e apprezzato maggiormente valori come l'amicizia e la solidarieta', ma la nebbia no. Proprio no! Ti abbraccio.