Anonimo
(lunedì 6 febbraio 2012)
Categoria: Malinconia
solitudine
E' triste essere soli, ma è ancor più triste quando questo sentimento lo provi vivendo con gli altri, magari con le persone a te più carie.Ti senti un fantasma, loro ti guardano ma non ti vedono
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mafalda
(lunedì 6 febbraio 2012)
L'uomo non è stato fatto per restare solo . Anche il Buon Dio pensò che "era cosa buona e giusta" per Adamo avere una compagnia .Però credo che il segreto per stare bene con gli altri ,farsi accettare bene dagli altri consiste prima nello stare bene con se stessi.Sei sicuro di essere come un fantasma per loro ? e tu stupiscili , interessali con argomenti nuovi , sconvolgili facendoti vedere più allegro ,il sorriso è la chiave per tutti mali , ma è importante relazionarsi con gli altri per evitare di chiudersi a riccio , privandosi delle piccole gioie che può dare la compagnia degli altri .Fai un piccolo sforzo , cerca di accettare "l'altro "con pregi e difetti e forse la vita ti sembrerà meno triste .Questa è una piccola comunity di persone accoglienti , se vuoi potremmo essere i tuoi amici .Ti aspettiamo .
Assunta
(lunedì 6 febbraio 2012)
22:47 del 06-02-2012
Spesso succede che ci si senta soli anche in mezzo ad una folla, sono momenti in cui magari si vorrebbe essere capiti, si ha la sensazione di essere come dici tu dei fantasmi, ma non è così, forse questi sono soltanto momenti particolari. Ogni tanto abbiamo bisogno di uno spazio fisico dove rifugiarci, chiudendo il mondo fuori, ed abbiamo la sensazione che nessuno si accorga di ciò che sentiamo, ma dopo passa e tutto torna come prima.
Spesso succede che ci si senta soli anche in mezzo ad una folla, sono momenti in cui magari si vorrebbe essere capiti, si ha la sensazione di essere come dici tu dei fantasmi, ma non è così, forse questi sono soltanto momenti particolari. Ogni tanto abbiamo bisogno di uno spazio fisico dove rifugiarci, chiudendo il mondo fuori, ed abbiamo la sensazione che nessuno si accorga di ciò che sentiamo, ma dopo passa e tutto torna come prima.
Nik
(martedì 7 febbraio 2012)
Caro Anonimo,
condivido e comprendo la tua tristezza. Talvolta succede anche a me, soprattutto quando vengono spontanei e irrefrenabili piccoli bilanci della vita. Capita! Capita di sentirsi soli tra un mare di gente ( come accenna Assunta) ma, è anche importante relazionarsi con gli altri ( come dice Mafalda);sono momenti, caro anonimo, soggettivi, intimi, "nostri" a cui bisogna pero' reagire e fare in modo che essi possano essere solo e soprattutto "momenti" pronti ad essere riconducibili alla nostra specificita' di uomini liberi nati per vivere a contatto con gli altri per esprimere il senso della nostra umanita' e, meglio a contatto con gli altri, realizzare noi stessi. A presto.
condivido e comprendo la tua tristezza. Talvolta succede anche a me, soprattutto quando vengono spontanei e irrefrenabili piccoli bilanci della vita. Capita! Capita di sentirsi soli tra un mare di gente ( come accenna Assunta) ma, è anche importante relazionarsi con gli altri ( come dice Mafalda);sono momenti, caro anonimo, soggettivi, intimi, "nostri" a cui bisogna pero' reagire e fare in modo che essi possano essere solo e soprattutto "momenti" pronti ad essere riconducibili alla nostra specificita' di uomini liberi nati per vivere a contatto con gli altri per esprimere il senso della nostra umanita' e, meglio a contatto con gli altri, realizzare noi stessi. A presto.
dora
(martedì 7 febbraio 2012)
Caro anonimo, queste sono le sensazioni che tutti abbiamo provato, nei momenti in cui la malinconia, ci assale. Il mondo ci sembra grigio, ostile, nessuno ci capisce, e un nodo sembra stringerci la gola. Ma sai bene che non dura! Un po' di sole, un bel sorriso, la consapevlezza di aver fatto qualcosa di buono...e il mondo torna a risplendere di colori.
....se non è così, allora può darsi che il problema sia "dentro" di te: la DEPRESSIONE porta a fare queste valutazioni. Nel caso, combattilaaaaaaa! Fatti aiutare, magari, ma non permetterle di rovinarti la vita!
E da ultimo, come dice Mafalda, qui potrai sempre trovare un gruppetto di virt-amici con cui sfogarti.Contaci. Ciao. Dora.
....se non è così, allora può darsi che il problema sia "dentro" di te: la DEPRESSIONE porta a fare queste valutazioni. Nel caso, combattilaaaaaaa! Fatti aiutare, magari, ma non permetterle di rovinarti la vita!
E da ultimo, come dice Mafalda, qui potrai sempre trovare un gruppetto di virt-amici con cui sfogarti.Contaci. Ciao. Dora.
Anonimo
(mercoledì 8 febbraio 2012)
Amici vi ringrazio per le vostre risposte tutte belle e confortanti, anche se non in tutte mi identifico perchè più che di un momento penso trattasi di una condizione umana comune a tutti che sfugge alla nostra piena consapevolezza,ma che a volte per fattori contingenti, esplode prepotentemente nell'animo ed è allora che sei costretto a guardare dritto negli occhi la realtà liberandoti da false illusioni. Condivido che questo stato d'animo passa,ma il problema di fondo rimane per ripresentarsi puntuale alla prossima occasione magari fra anni. L'uomo è sempre solo con se stesso.
Comunque bando ai pessimismi! Parlatemi di voi, fatemi sapere la vostra filosofia di vita e da quale angolazione guardate il mondo.
Sono colpita dalla vostra sensibilità, in modo particolare da quella di Nik e dal suo amore paterno che gli fa onore ( ho letto il profilo ). Ciao a tutti
Comunque bando ai pessimismi! Parlatemi di voi, fatemi sapere la vostra filosofia di vita e da quale angolazione guardate il mondo.
Sono colpita dalla vostra sensibilità, in modo particolare da quella di Nik e dal suo amore paterno che gli fa onore ( ho letto il profilo ). Ciao a tutti
Nik
(mercoledì 8 febbraio 2012)
Caro Anonimo,
Vero è che l'uomo è sempre solo con se stesso. Talvolta fa bene fermarsi un attimo, riflettere sulle scelte importanti, riflettere sui nostri affanni, sui nostri scheletri nell'armadio che spesso teniamo nascosti ma non deve essere una consuetudine.Personalmente sono vicino al pensiero di Pasolini :" occorre essere molto forti per amare la solitudine". Io non lo sono affatto. Voglio dire che non amo la solitudine nè la vado a cercare. Con i miei momenti depressivi, che talvolta mi assalgono, stringo i denti e i pugni, indosso immaginari guantoni da pugile e combatto perchè ho bisogno di "me"; mio figlio ha bisogno di me ed io di lui, piu' di ogni altra cosa, piu' di ogni altro impedimento psicologico.Noi di questa piccola, sana comunita' siamo sempre pronti ad ascoltarti per una mano, sia pur virtuale, ma sincera e vigorosa. A presto.
Vero è che l'uomo è sempre solo con se stesso. Talvolta fa bene fermarsi un attimo, riflettere sulle scelte importanti, riflettere sui nostri affanni, sui nostri scheletri nell'armadio che spesso teniamo nascosti ma non deve essere una consuetudine.Personalmente sono vicino al pensiero di Pasolini :" occorre essere molto forti per amare la solitudine". Io non lo sono affatto. Voglio dire che non amo la solitudine nè la vado a cercare. Con i miei momenti depressivi, che talvolta mi assalgono, stringo i denti e i pugni, indosso immaginari guantoni da pugile e combatto perchè ho bisogno di "me"; mio figlio ha bisogno di me ed io di lui, piu' di ogni altra cosa, piu' di ogni altro impedimento psicologico.Noi di questa piccola, sana comunita' siamo sempre pronti ad ascoltarti per una mano, sia pur virtuale, ma sincera e vigorosa. A presto.
mafalda
(mercoledì 8 febbraio 2012)
Cara Anonima ,sono contenta che sei ritornata a scrivere .
Generalmente gli Anonimi poichè non vanno in diretta come noi iscritti , si stancano di non vedere comparire i loro commenti subito e si allontanano .
La visione della vita , secondo me , cambia con l'età .Io a 20 anni non la pensavo come adesso che ne ho 61 .Diciamo che sono diventata più realista , e quel po' di esperienza che sono riuscita a raccimolare , mi ha fatto capire quali sono le cose per le quali vale la pena di lottare , tralasciando fronzoli e rapporti sterili . Il carissimo amico Nik , ha citato Pasolini , io invece ho fatto mio il pensiero di S.Agostino :FELICITA' E' AVERE QUELLO CHE SI HA , riveduto e corretto poi da O. Wilde in :LA FELICITA' NON E' AVERE QUELLO CHE SI DESIDERA MA QUELLO CHE SI HA ......e ti debbo dire che almeno per me funziona . Preferisco rinunciare alla felicità di un sogno che potrebbe non realizzarsi mai ed essere se non felice almeno serena adesso con quello che ho . Ciao e alla prossima , ti aspetto ancora .
Generalmente gli Anonimi poichè non vanno in diretta come noi iscritti , si stancano di non vedere comparire i loro commenti subito e si allontanano .
La visione della vita , secondo me , cambia con l'età .Io a 20 anni non la pensavo come adesso che ne ho 61 .Diciamo che sono diventata più realista , e quel po' di esperienza che sono riuscita a raccimolare , mi ha fatto capire quali sono le cose per le quali vale la pena di lottare , tralasciando fronzoli e rapporti sterili . Il carissimo amico Nik , ha citato Pasolini , io invece ho fatto mio il pensiero di S.Agostino :FELICITA' E' AVERE QUELLO CHE SI HA , riveduto e corretto poi da O. Wilde in :LA FELICITA' NON E' AVERE QUELLO CHE SI DESIDERA MA QUELLO CHE SI HA ......e ti debbo dire che almeno per me funziona . Preferisco rinunciare alla felicità di un sogno che potrebbe non realizzarsi mai ed essere se non felice almeno serena adesso con quello che ho . Ciao e alla prossima , ti aspetto ancora .
Assunta
(mercoledì 8 febbraio 2012)
22:59 del 08-02-2012
Vedi, sono del parere che la solitudine, è uno dei tanti paradossi della nostra società. Viviamo nell'era della tecnologia, della comunicazione globale, nell'era di internet che ci permette in un solo istante di metterci in contatto con chiunque e ovunque si trovi, eppure, riusciamo ancora a chiuderci in noi stessi. Alcuni vivono in solitudine per scelta e non è vero che ci stanno bene, penso che magari di solitudine ogni tanto si può vivere, giusto il tempo di staccare la spina ed estraniarsi dal mondo che ci circonda, ma poi è sano tornare fra la gente, come giustamente scrive Mafalda, l'uomo in genere non è fatto per vivere da solo. Ci sono tante maniere di vivere in solitudine, a volte è il caratere introverso, altre volte invece è per sofferenza. Comunque sia poco ci si sta anche bene, ma poi è sempre meglio relazionarsi con il prossimo
Vedi, sono del parere che la solitudine, è uno dei tanti paradossi della nostra società. Viviamo nell'era della tecnologia, della comunicazione globale, nell'era di internet che ci permette in un solo istante di metterci in contatto con chiunque e ovunque si trovi, eppure, riusciamo ancora a chiuderci in noi stessi. Alcuni vivono in solitudine per scelta e non è vero che ci stanno bene, penso che magari di solitudine ogni tanto si può vivere, giusto il tempo di staccare la spina ed estraniarsi dal mondo che ci circonda, ma poi è sano tornare fra la gente, come giustamente scrive Mafalda, l'uomo in genere non è fatto per vivere da solo. Ci sono tante maniere di vivere in solitudine, a volte è il caratere introverso, altre volte invece è per sofferenza. Comunque sia poco ci si sta anche bene, ma poi è sempre meglio relazionarsi con il prossimo
Anonimo
(venerdì 10 febbraio 2012)
Caro Nik,
sono d'accordo con il pensiero di Pasolini che bisogna essere forti per amare la solitudine,ma questa di certo non è amata da nessuno, almeno credo. Cosa significa ciò allora, che siamo tutti deboli? No! Certo tutti abbiamo le nostre fragilità ma, una persona come te ad esempio, ha una forza interiore incredibile ed una capacità di osservarsi e di osservare schiettamente la propria vita senza false illusioni, ma non rinunciando mai al sogno. In tutto ciò mi identifico appieno e a Mafalda direi: é bene essere realisti ed avere il senso pratico della vita,sono d'accordo, ma i sogni no, a quelli non bisogna rinunciare mai, l'uomo non può farne a meno! Condivido anche che la visione della vita si modifica nel tempo e con essa si modifica anche il sogno che cambia colore ma è comunque presente in noi.
Assunta dici il vero quando affermi che la solitudine è anche un male dovuto alla società contemporanea fondata sull'incomunicabilità, nonostante i mezzi di comunicazione ci abbiano avvicinato tanto hanno finito coll'allontanarci anni luce. Certo relazioniamo, ma siam certi di comunicare? Ad esempio, la capacità di ascolto non trovate sia una qualità in via di estinzione?
Ciao a tutti e grazie per l'attenzione che mi dedicate.
sono d'accordo con il pensiero di Pasolini che bisogna essere forti per amare la solitudine,ma questa di certo non è amata da nessuno, almeno credo. Cosa significa ciò allora, che siamo tutti deboli? No! Certo tutti abbiamo le nostre fragilità ma, una persona come te ad esempio, ha una forza interiore incredibile ed una capacità di osservarsi e di osservare schiettamente la propria vita senza false illusioni, ma non rinunciando mai al sogno. In tutto ciò mi identifico appieno e a Mafalda direi: é bene essere realisti ed avere il senso pratico della vita,sono d'accordo, ma i sogni no, a quelli non bisogna rinunciare mai, l'uomo non può farne a meno! Condivido anche che la visione della vita si modifica nel tempo e con essa si modifica anche il sogno che cambia colore ma è comunque presente in noi.
Assunta dici il vero quando affermi che la solitudine è anche un male dovuto alla società contemporanea fondata sull'incomunicabilità, nonostante i mezzi di comunicazione ci abbiano avvicinato tanto hanno finito coll'allontanarci anni luce. Certo relazioniamo, ma siam certi di comunicare? Ad esempio, la capacità di ascolto non trovate sia una qualità in via di estinzione?
Ciao a tutti e grazie per l'attenzione che mi dedicate.
Assunta
(venerdì 10 febbraio 2012)
22:54 del 10-02-2012
Forse sarà vero il fatto che la capacità di ascoltare sia in via di estinzione, ma io penso che sapere ascoltare gli altri è un dono, o cel'hai o non cel'hai, tanti sentono senza ascoltare, ma avere l'attenzione di un amico o conoscente, confidarsi o soltanto sfogarsi con chi sai che sa ascoltare, fa sentire meglio. Forse bisognerebbe avere più fiducia, ma purtroppo non sempre è possibile.
Forse sarà vero il fatto che la capacità di ascoltare sia in via di estinzione, ma io penso che sapere ascoltare gli altri è un dono, o cel'hai o non cel'hai, tanti sentono senza ascoltare, ma avere l'attenzione di un amico o conoscente, confidarsi o soltanto sfogarsi con chi sai che sa ascoltare, fa sentire meglio. Forse bisognerebbe avere più fiducia, ma purtroppo non sempre è possibile.
Anonimo
(sabato 11 febbraio 2012)
Non credo si tratti di un dono, ma di una capacità che si va perdendo in una società fortemente individualista come la nostra.
Sei proprio certa che quando ti confidi con l'amico questo ti stia ascoltando? O forse ti sta subendo? A volte sono gli sguardi, i gesti e l'espressioni a dire più delle parole la verità dei rapporti umani. Ciao
Sei proprio certa che quando ti confidi con l'amico questo ti stia ascoltando? O forse ti sta subendo? A volte sono gli sguardi, i gesti e l'espressioni a dire più delle parole la verità dei rapporti umani. Ciao
Anonimo
(lunedì 13 febbraio 2012)
.....proprio così! L'Italia ormai può considerarsi la nazione del BLA...Bla...Bla. Tutti hanno sempre qualcosa da dire su qualsiasi argomento che capita a tiro, magari senza avere la minima competenza a riguardo e senza ascoltare le ragioni dell'altro. I mass-media l'hanno compreso molto bene e sfruttano questa debolezza intrattenendo il pubblico in talk-show dove puntualmente le voci degli ospiti si sovrappongono tra loro nello sforzo di esternare pensieri impastati di banalità ( Rai uno ad esempio dalle 16 alle 20 è inguardabile, ma non solo R.1 intendiamoci, è tutta la qualità dei programmi tv, in generale che è ormai discutibile ).
Basti vedere quanto accaduto con la faccenda del comandante Schettino, tutti a infilzare e girare il coltello nella piaga,anche gente che non ha mai messo piede su una nave in vita sua.
Non che voglia difenderlo ma, non essendo competente in materia, mi rimetto al giudizio della magistratura che avverrà dopo aver fatto una seria e accurata indagine sul caso. Solo allora forse potrò farmi un'idea sull'accaduto.
Il motto è: parlare sempre, ascoltare mai! Stiamo diventando un popolo di logorroici?
Ciao. Anonimo 2
Basti vedere quanto accaduto con la faccenda del comandante Schettino, tutti a infilzare e girare il coltello nella piaga,anche gente che non ha mai messo piede su una nave in vita sua.
Non che voglia difenderlo ma, non essendo competente in materia, mi rimetto al giudizio della magistratura che avverrà dopo aver fatto una seria e accurata indagine sul caso. Solo allora forse potrò farmi un'idea sull'accaduto.
Il motto è: parlare sempre, ascoltare mai! Stiamo diventando un popolo di logorroici?
Ciao. Anonimo 2
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