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Elisabetta (Anonimo) (mercoledì 10 febbraio 2010) Categoria: Altro
Complimenti
In questo periodo mi sento sola, e non è bello. Sembra di scivolare in un burrone, lentamente, cercando appigli che non ci sono o, peggio, appena li acchiappo mi rimangono in mano, e scivolano con me. Che razza di appigli! :)
Bella l'idea di un posto dove "esternare" liberamente, senza l'obbligo di avere un'opinione, senza l'obbligo di difenderla, senza l'obbligo di sembrare intelligenti. Oggi mi sento così, stupida e incapace ed ho bisogno di un posto così, accogliente e senza condizioni. Scusate se ne approfitto.
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La sirenetta (Anonimo) (mercoledì 10 febbraio 2010)
Elisabetta ,ne approfitto anch'io !!A detta di tutti sono una ragazza carina , istruita , garbata nei modi, solare ,quella che tutti vorrebbero sposare e chi più ne ha più ne metta , eppure , dopo aver provato un paio di volte a costruire rapporti con l'altro sesso, puntualmente mi ritrovo ad occupare " il posto dell'amica più cara " Le frasi di addio sono sempre le stesse : " non ti merito" , oppure ," mi sento inadeguato al tuo amore " e su questa riga , potete continuare voi usando la vostra fantasia ....., essere soli non è bello ,e nessuno mi dica di guardarmi intorno chè ci sono tanti altri nella mia condizione ,o che qualcuno sta aspettando proprio me ...... il detto "mal comune mezzo gaudio " non mi tira sù .E' una cosa che può capire solo chi la vive , gli altri possono solo sforzarsi di consolare e a volte credo proprio che è inutile parlarne perchè il dolore resta tale e le parole degli altri(che sembrano tutti più forti , più sicuri , più fortunati di me )mi fanno sprofondare ancora di più .Ciao Eli , ti capisco e ti auguro tanta fortuna ;-)
Trilli (Anonimo) (mercoledì 10 febbraio 2010)
Ciao Elisabetta! Anche a me piace Esternando. Era da un po' che volavo da un social network all'altro ma nessuno sembrava fare al caso mio. Non mi provocavano nessun tintinnio che mi facesse vibrare le ali per poi iscrivermi in quei posti. L'impressione che mi trasmettevano era che volessero mettermi sotto a una campana. E io in quanto Trilli ne so qualcosa...Già la vita reale di suo avvolte (avvolte o a volte?) ti porta a sentirti sottovuoto!Qui si respira aria naturale libera e ci sono un sacco di persone simpatiche vedi o leggi Assunta, Mafalda,Fiorella,Nik,Ugomaria gli Anonimi . Ogniuno di loro chi con commenti più lunghi chi meno ci mette la sua, rendendo questo posto vivo e più colorato. Comunque non ti devi scusare e riguardo agli appoggi io ho imparato che i migliori sostenitori siamo noi stessi,solo noi possiamo costruirci passamano per scale resistenti (a me piacciono quelli in ferro decorati,ricordano lo stile liberty)su quelli in legno lisci se ci sali sopra si scivola bene. La tua battuta sugli appoggi mi ha fatto sorridere. Io appoggio la tua simpatia. Ciao
Trilli (mercoledì 10 febbraio 2010)
Ciao sirenetta, abbiamo scritto contemporaneamente a Elisabetta. Si vede che arriviamo dallo stesso mondo. E' vero la solitudine è brutta e anch'io come te sono stata lasciata in modi simili ai tuoi. E a solo pensiero non so te ma a me viene da ridere. Certe volte ci prendiamo troppo sul serio . Però penso ci siano 1000 modi per tenersi compagnia. A me quando arriva la solitudine prima di tutto l'ascolto e la vivo e questo mi da l'ispirazione per poi inventarmi qualcosa di nuovo.W la solitudine. Mettiamoci pure che io sono credente perciò mi sento raramente sola. Viviamo in una società che ti dice che sei sfigato se sei solo se non sei su facebook se non vesti di marca, ma noi siamo belli perchè fatti di stampi diversi.(sono fuori dal tunnel del divertimentooo..Caparezza) Se scopri la semplicità della vita i piccoli gesti e le picole cose a mio modesto parere non ci si può sentire soli. Un ciao pieno di bolle detto sotto acqua.
Assunta (mercoledì 10 febbraio 2010)
Simpatica sirenetta, essere lasciati con le frasi idiote e scontate del tipo: Non ti merito, ti amo troppo per stare con te, ti amo ma ti lascio, ecc......Onestamente fan girare un po le scatole, oltre che far venire una buona dose di rabbia. Però questi sono piccoli pezzi della propria vita che non si può far cadere nell'oblio, non sarebbe normale e scappare dai ricordi non serve, quindi! Su le maniche e affrontare il problema a muso duro, anche se non è facile. Questo aiuterà oltre a dimenticare il passato, anche a vivere meglio il presente e prepararsi bene per il futuro e in più si ritroverà la serenità e la fiducia in se stessi. Penso che ognuno di noi nasce con un'ipotetica valigia, naturalmente vuota, ma che man mano si arricchirà, di esperienze negative e positive, questo è il bagaglio di vita di ognuno di noi. Dobbiamo soltanto decidere, se la valigia la trascineremo piegate in due dai rimpianti e dai ricordi o se applicando due robuste ruote la porteremo diritte senza fatiche e guardando avanti.
Nik (mercoledì 10 febbraio 2010)
Cara Elisabetta,
vivere la solitudine non e' una sensazione, anzi per meglio dire, non e' una realta' piacevole. Come giustamente dici, e' come scivolare in un burrone senza avere la possibilita' di appigli. Posso manifestarti tutta la mia comprensione in quanto anche a me è capitato di provare la stessa esperienza senza esserne ancora definitivamenye uscito. Si scende lentamente verso il fondo di un baratro rendendosi conto di farlo inesorabilmente; Poi, lentamente e quasi inaspettatamente, ci rendiamo conto di non essere poi tanto deboli e indifesi. Dal fondo di noi, sorprendentemente, vien fuori una capacità e una forza inaspettata che non presupponevamo di possedere e che ci aiuta a guardarci intorno, a considerare e a valutare che ancora sono vive e presenti delle nostre intime capacità, dei nostri buoni propositi annichiliti ingiustamente dalle negatività appena vissute; come dice l'amica Trilli, è un passamano che non dobbiamo lasciarci scappare! Personalmente credo che la solitudine e la sofferenza che da essa scaturisce, possa essere anche una amara medicina per un vigoroso rinnovamento, per una sana rinascita; inoltre, come ho già avuto modo di dire piu' di una volta in queste pagine di Esternando, mi viene in mente una frase di Manzoni che certamente ricorderai e cioe' che i guai, quando vengono, per colpa o senza colpa, solo la fiducia in Dio li raddolcisce e li rende utili per una vita migliore. Forza allora, noi siamo qui ad ascoltarti, come bene hai detto, senza opinioni e, soprattutto, senza la presunzione di sembrare intelligenti. A presto.
Assunta (mercoledì 10 febbraio 2010)
Cara Elisabetta, fai tesoro degli allegri consigli di Trilli e in futuro, cerca gli appigli giusti, quelli che hanno radici solide, ancorate per terra. La solitudine in un mondo frenetico e impazzito come il nostro, sembra quasi una parolaccia, però ogni tanto ne abbiamo bisogno e poi non ti preoccupare, vedrai che con un po di pazienza, passerà.
Quando vuoi in questo sito scrivi, sfogati, racconta e noi saremo quì ad ascoltarti con tanto affetto!
Elisabetta (Anonimo) (giovedì 11 febbraio 2010)
Ciao a tutti, carissimi, e grazie di cuore.
Dicevo " mi sento sola", ma non sono sola, o meglio, lo sono, ma normalmente non mi pesa. A volte però sì.
Insomma c'è differenza tra esserlo e sentircisi :)
Purtroppo ho poco tempo, a presto

Elisabetta (Anonimo) (venerdì 12 febbraio 2010)
Eccomi.
Ci tenevo a dirvi che ho recuperato. Gli esseri umani non finiranno mai di stupirmi (me compresa) è proprio un dono grande quello di saper sorridere!
Oggi sorriderò di più anch'io, sorriderò a tutti, lo prometto.
Il mio primo sorriso è per voi, buona giornata!
Eli (Anonimo) (sabato 13 febbraio 2010)
Ok, non si può dire che non ci abbia provato. Che non ci provi continuamente, costantemente. Eppure.
Insomma come ci si può sentire a 50 anni? il marito se n'è andato, i figli cresciuti, nessuno con cui condividere le piccole e le grandi cose, la vita sembra finita. Ecco, l'ho detto, che brutta cosa, vero?
La fede mi tiene in piedi, ma è sufficiente? Ci si può accontentare? Ed è giusto cercare di riempire i vuoti con la fede? Temo di no
Assunta (sabato 13 febbraio 2010)
Carissima, Eli sta per Elisabetta vero? Se tu fossi vicino a me in questo momento, ti darei una tirata d'orecchie. Scusa se mi permetto. Ma come! Io faccio tantissimo sforzo per non ascoltare il martellante pensiero che sono sul filo dei 60 e tu ti lamenti di 50? E si! Hai detto una cosa poco carina nei tuoi confronti, ogni tappa della vita, deve avere per noi grande importanza, dovremmo essere più mature e con un po più di esperienza rispetto a prima. Gli anni passano anzi corrono, per questo dovremmo far tesoro di ogni minimo istante e trovare la maniera più sana e più serena per escogitare degli stimoli che ci conducano per mano verso il nostro futuro. Quello che sto blaterando a te, vale anche per me, anch'io ogni tanto mi lascio andare a vecchi ricordi e malinconie, ma poi mi riprendo e dico: coraggio Assunta, o ti lamenti o piangi, il tempo corre lo stesso, quindi perchè sprecarlo inutilmente in cose che non tornano più? Proviamo ad interessarci del presente e del futuro e vediamo cosa succede. La fede va bene, ma non è tutto, trova "anche" altri stimoli. Tuo marito se n'è andato, nel senso che è morto, o andato, andato? Dare un senso alla vita non è facile, ma credimi anche se è dura, bisogna resistere, io ci provo tutti i giorni, non sempre, ma ogni tanto ci riesco Ti giunga tutta la mia simpatia.
Eli (Anonimo) (domenica 14 febbraio 2010)
Cara Assunta, ma è proprio quello che faccio! tutto il giorno, tutti i giorni. Non mi lamento mai, vivo con entusiasmo, metto passione in tutto quello che faccio. Cerco di essere utile, positiva, pratica, aperta agli stimoli.
Ma è come se avessi una ferita dentro, che so solo io, che ogni tanto sanguina e non lo posso dire a nessuno. Per questo ho scritto qui.
Ho tante cose di cui essere grata e per questo mi sento in colpa quando sono giù, ma mi capita, sempre più spesso. Che ci posso fare?
So che devo farmi forza e andare avanti, ma avanti dove? per chi?
Quando sto con gli altri sorrido e incoraggio, ma quando sono da sola faccio sempre più fatica. Vabbè, so che c'è chi sta peggio di me, so che tutti fanno fatica, ognuno ha il suo fardello, la sua croce. Ma che delusione! Non pensavo che la vita fosse una lunga salita piena di ostacoli e sofferenza, con brevi, rari momenti di gioia in cui vorresti fermare il tempo, ma non si può. E allora non restano che i ricordi.
Lo so, parlo come una centenaria, che non fa progetti perchè non sa se ci sarà domani, ma in fondo è così.
Grazie della tua simpatia, è uno di quei piccoli fiori che mi fermo a cogliere e di cui ringrazio il Signore.
Assunta (domenica 14 febbraio 2010)
Cara Eli, sono ancora io. Hai detto che sai di doverti fare forza, ma non sai per chi. Ma certamente per TE! Ognuno di noi è, in quanto persona importante e come tali, ci dobbiamo voler bene. abbiamo l'abitudine di dire che c'è sempre chi sta peggio, ma perchè pensare sempre al peggio, possiamo dire che c'è anche chi sta meglio e quindi pretendere il meglio per noi, dopotutto perchè no! Io dalla vita sono stata bastonata per bene, nel mio piccolo di croci ne ho avute un bel po, Però ho avuto anche delle soddisfazioni, che in parte mi hanno riscattata, per quello che la vita mi ha tolto. Ora sono quì, ogni tanto mi lascio andare, poi cerco di riprendere in mano le redini della situazione e vado avanti. Bisogna per quanto possibile cogliere a piene mani ciò che di più bello la nostra semplice vita ci può offrire. Certo bisogna però darle un piccolo aiutino e il resto viene da se. La vita è questa, non ne abbiamo una di riserva, allora bisogna coccolarla e volerle bene, per avere in cambio un po di ottimismo. Questo mio messaggio è per te, ma sotto sotto è anche per me. Facciamo finta di essere, ogni tanto sopra le stelle e ogni tanto dentro le stalle. io solitamente sono così! Non possiamo sempre metterci in un angolo anche se le cicatrici fanno male. Ciao e buona serata.
Eli (Anonimo) (lunedì 15 febbraio 2010)
dall' Avvenire di ieri:
"La coscienza del dolore
Che cosa vuol dire nascere? Fare parte di un tempo e di uno spazio limitati, divenire oggetto delle leggi fisiche e di tutto quell'ordine e disordine naturale di cui abbiamo così scarsa conoscenza. Già nello stato di natura l'uomo incontra il dolore. Il dolore è destinato ad aumentare con lo sviluppo della coscienza fino a diventare una componente inseparabile dell'esistenza tanto che l'essere umano si abituerà a convivere con il dolore, a tenerlo a bada, a sublimarlo, ma non potrà mai ignorarlo."

Cara Assunta hai ragione, non dobbiamo metterci in un angolo, ma ogni tanto stare nell'angolino e piangersi un po' addosso può essere utile, l'importante è che dopo ci si asciughi le lacrime e rimboccate le maniche si ricominci a trottare.
Ma la mia lagna non è mica finita, io reclamo semplicemente il diritto - che abbiamo tutti, me compresa - di avere qualcuno che ti scova nell'angolino e che ti offre un fazzoletto, ti aiuta ad alzarti e ti coccola un po'... chiedo troppo?

Assunta (lunedì 15 febbraio 2010)
No cara Eli, non chiedi troppo, volere qualcuno che ci fa sentire amate e desiderate è un sacrosanto diritto, o per lo meno "dovrebbe" essere un sacrosanto diritto. Una volta lo dissi anche ad un'altra nostra amica, che se legge le verrà in mente. Per conoscere qualcuno, bisogna uscire, conoscere, fare amicizie e da cosa nasce cosa. L'altra metà della mela, si può incontrare ovunque, l'amore e quel sentimento senza tempo che non invecchia mai, il cuore, finchè batte può ricevere e dare tanto amore. Credici con tutte le tue forze. hai visto mai..............
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