Ne avevamo già una, ne è arrivata un'altra, ma mentre per la prima alla fine c'era stata un po' di accettazione, quest'ultima proprio non va. Ho già espresso la mia opinione sia a lei che alla sindacalista, a me non piace che un mio pari grado senza averne titolo si arroghi il diritto di dirmi ciò che devo o non devo fare. Sò bene cosa devo fare. Conosco il mio lavoro da anni. Me la sono sempre cavata da solo, preferisco collaborare con chi dialoga sul da farsi che con chi impone il proprio dogma imperato. E' tipo che ha confidenza con le gerarchie, che entra negli uffici come fosse la padrona, che suggerisce ai capi cosa c'è da fare e chi deve farlo.
Credo ci sia modo e modo di fare le cose, e il suo modo non è quello ideale.
Amo essere coinvolto, partire in squadra e "immaginare" di compiere una grande impresa.
Insomma un gioco che trascini il gruppo piuttosto che settorizzare, squadrare, dirigere, tu qui e lui lì...
Bha! Non fa per me.