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A proposito di Berlusconi
Rabbia
rivetta vincenzo (lunedì 11 marzo 2013) Categoria: Rabbia
A proposito di Berlusconi
volevo se permettete, esprimere il mio pensiero, circa Berlusconi. Devo premettere che io non credo più in nessun politico, di qualsiasi schieramento sia, quasi, quasi non credo più nemmeno in me stesso, però per onor di parità, cosa ne pensate di quella povera bambina (Sofia) che curavano con il metodo Vannoni e adesso le hanno sospeso la cura? Il giudice di Firenze il ministro Balduzzi, non sarebbero da arrestare e buttare la chiave? Ma dove siamo arrivati? Sapendo che se non viene curata, quella piccola innocente morirà. Io penso che i magistrati dovrebbero muoversi ed accanirsi su vergogne del genere, e anche se devono "giustamente" condannare Berlusconi, lo potrebbero fare, senza quell'accanimento che stanno dimostrando, sapendo poi come vanno a rilento le cause in Italia, come mai tutta questa premura?
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Monica (lunedì 11 marzo 2013)
Io ho una mia teoria, l'ho postata anche su fb. La vita é semplice: tutto quello che dai ti viene restituito. Adesso ho un conflitto con fb, ma ci ritornerò. Vedrai che prima o poi accadrà qualcosa di importante a questi figli di signora dispensatrice di piaceri carnali, e come i 2 centurioni al cospetto della Croce si renderanno conto di taaaaaaaante cose...........buonanotte!
mafalda (lunedì 11 marzo 2013)
Si Enzo , la vicenda della piccola Sofia ci ha commosso tutti e deve essere atroce per quei poveri genitori assistere impotenti a questa ingiustizia , ma anche il caso del sigor B non mi lascia indifferente .I suoi soldi e il potere non gli danno il diritto di prendersi gioco di chi vuole la verità e la giustizia ,quindi ben venga chi gli fa capire che "ca' nisciuno è fesso". Purtroppo ne ha combinate tante , ha raccontate tante caxxxte che adesso siamo stanchi di essere presi in giro e anche se il suo seguito è pronto ad immolarsi per lui ,qualcun'altro dice BASTA.
Betta (Anonimo) (martedì 12 marzo 2013)
Premetto che se c'è uno in Italia che proprio non mi fa pena si chiama Silvio Berlusconi.
Fatta questa doverosa premessa... c'è un PERO' grosso come una casa. Si chiama "priorità". E sinceramente io mi sento di dare ogni ragione a Vincenzo, perché quando vedi tutta questa sollecitudine per questioni di puntiglio nell'ordinare le visite fiscali in ospedale a Berlusconi (quando i tempi di prescrizione, comunque, sarebbero stati congelati), è normale che poi ti prende una rabbia pazzesca quando leggi la storia della piccola e sfortunata Sofia e non vedi nemmeno un briciolo di questa sollecitudine da parte delle istituzioni nell'aiutarla. Aiutarla a sopravvivere!
Si chiamano CURE COMPASSIONEVOLI, ma questi burocrati di ministri e magistrati la COMPASSIONE non sanno nemmeno cos'è!
In compenso stasera ho saputo che quei due Girone e Latorre che chiamano "i nostri due marò" (ma non miei di sicuro), quelli che in India hanno ucciso due poveri pescatori padri di famiglia "scambiandoli per pirati" e poi hanno dato versioni improbabili su fatti e orari (che il nostro ministero degli Esteri aveva sposato acriticamente, salvo poi ripiegare sul contenzioso della competenza territoriale)... dopo essere stati fatti rimpatriare per votare (non come gli studenti dell'Erasmus, di cui non frega niente: del resto non hanno ammazzato nessuno) hanno deciso (chi? come?) che NON TORNERANNO PIU' IN INDIA ma resteranno in Italia.
Abbiamo fatto finta di stare ai patti quando li abbiamo fatti rientrare per Natale (accolti come eroi nazionali, puah...), così gli indiani si sono fidati a mandarceli per le elezioni e noi... ZAC! Fregati! Immaginatevi un solerte funzionario della Farnesina che fa il gesto dell'ombrello in direzione dell'India.
Ah, noi italiani siamo forti in questo! Non perdiamo mai occasione per rafforzare nel mondo i peggiori pregiudizi su di noi. Sto parlando della nostra classe dirigente, ovviamente.
Che schifo!


mafalda (martedì 12 marzo 2013)
A riguardo degli italiani che non torneranno più in India , inizio col dire che non è corretto tradire un paese che si è fidato di noi,ma allo stesso modo non è corretto il sequestro dei due militari italiani per quasi un anno quando gli stessi hanno dichiarato di trovarsi in acque internazionali e di aver subito l' irruzione di personale militare e armato che ha adottato tutti i sotterfugi possibili e immaginabili per attirare la nave (suolo italiano) in porto indiano.
Erano sulle acque indiane ???????
Allora non capisco come mai con i sistemi attuali chi di dovere ,non si sia affrettato ancora dopo un anno a dimostrare la rotta della nave incriminata .Assolutamente mi rifiuto di credere che gli italiani abbiano sparato per il crudele piacere di uccidere ,mi sembra più probabile l'ipotesi che per aprire il fuoco i nostri militari debbano aver avuto un buon motivo di leggittima difesa , tipo un tentativo di abbordaggio (era un periodo di assalti continui da parte di pirati )o fuoco degli occupanti verso la nave italiana.
La colpevolezza dei nostri è tutta da accertare e se hanno sbagliato è giusto che paghino , ma sul fatto che i militari debbano restare ed essere giudicati in Italia o tornare in India ,
provate a parlare con i familiari delle vittime del Cermis.........!?!?!?!?!

Betta (Anonimo) (mercoledì 13 marzo 2013)
Mafalda, rispetto il tuo punto di vista ma io faccio considerazioni differenti.
Non sarò breve, quindi chiedo scusa e non invito a proseguire chi non è interessato alla questione, che in effetti nasce da una mia divagazione rispetto al topic principale.
Anzitutto non capisco come sia saltato in mente alle autorità italiane di onorare la parola data in occasione delle feste natalizie per poi fregare le autorità indiane la seconda volta con la scusa del voto (e qui la sollecitudine con cui sono andati a prendere i due marò accusati di omicidio con un volo di Stato stride con la situazione degli studenti fuori Italia per l'Erasmus, a cui non è stato consentito nemmeno di votare presso i consolati italiani: Monti diceva che c'erano "difficoltà tecniche insormontabili"... sarà).
Comunque, secondo me, la via da seguire per l'Italia sarebbe stata di cercare il supporto dell'Unione Europea per avere una voce più autorevole rispetto all'India. Fosse capitato un incidente simile a Francia o Germania la UE si sarebbe certamente mossa con la diplomazia, invece qui i ministri Terzi e Di Paola sono come dilettanti allo sbaraglio. Ma fin qui possiamo concordare, credo.
Dove io invece ho una percezione diversa della cosa è nel fatto che non credo molto alle giustificazioni che i nostri fucilieri hanno dato. All'inizio infatti avevano negato addirittura d'avere sparato, cercando di imbrogliare sugli oreri. Le autorità italiane li avevano appoggiati senza preventive verifiche. Quando sono saltate fuori contraddizioni che li inchiodavano hanno ammesso di avere sparato ma si sono giustificati con il (malinteso?) tentativo di abbordaggio ostile (pare però che i pescatori eseguano quel tipo di manovra in prossimità delle grosse barche per evitare che gli vengano tagliate inavvertitamente le reti). E le autorità italiane hanno ripiegato sollevando il problema della giurisdizione e delle acque internazionali.
La perizia di parte, inspiegabilmente, è stata fatta da un personaggio assolutamente non qualificato (e, tra l'altro, militante dell'estrema destra neofascista, che non è reato ma pare una scelta bizzarra). C'è da dire che anche la perizia fatta dagli indiani è tutt'altro che accurata (ad esempio il calibro dei proiettili non è stato espresso secondo le unità standard), ma i dubbi sono tantissimi.
Poi c'è da dire che non sarebbe la prima volta che dei militari abusano della loro divisa con un malinteso senso di impunità. Ci sono tantissimi appartenenti alle Forze dell'Ordine che onorano la loro divisa (ne conosco anche personalmente) ma di casi vergognosi ne abbiamo visti tanti.
Non mi è piaciuto poi il modo con cui i due fucilieri furono accolti a Natale, in pompa magna, con i ministri e persino un alto prelato. Ma il peggio sono stati i loro stretti parenti chiamati a parlare dal pulpito allestito in aeroporto come se i loro congiunti fossero stati eroi nazionali. Come tali sono poi stati ricevuti al Quirinale dal presidente Napolitano.
Tutto questo secondo me non si addice a due persone accusate di omicidio. Certamente si è supposti innocenti fino a che una sentenza non provi il contrario (e gli auguro di risultarlo, alla fine di un regolare ed equo processo), però in quelle condizioni sarebbe stato più corretto tenere un profilo basso. Purtroppo i due non sono stati aiutati dalle Istituzioni, che hanno organizzato eventi lontanissimi dalla sobriatà che ci si sarebbe dovuti aspettare in una vicenda simile. Ho l'impressione che ci siano forze politiche (direi trasversali) che ci hanno marciato (vedi la campagna dei "nastri gialli" appuntati sulle giacche di tanti esponenti politici di spicco, a partire dall'ex ministro della difesa La Russa) e che perciò si sia scelta la posizione innocentista "senza se e senza ma" per partito preso.
Sono d'accordo che il ministero degli Esteri debba assistere nel miglior modo possibile tutti i nostri connazionali coinvolti in vicende giudiziarie all'estero, perché siano giudicati equamente a prescindere dalla loro innocenza o colpevolezza, ma qui si è andati molto oltre, usando i due marò come strumento di propaganda, trasformandoli da indagati a eroi della Patria.
Sulla questione territoriale poi ci sarebbe molto da discutere. L'incidente avviene in acque internazionali, per cui la territorialità è data dalla nazionalità delle imbarcazioni. Vero che i due fucilieri, quando hanno sparato, si trovavano sotto giurisdizione italiana, cioè su una nave battente bandiera italiana. Ma è anche vero che le due vittime si trovavano nel luogo dove è effettivamente avvenuta la loro uccisione: una barca battente bandiera indiana.
Citi giustamente la questione del Cermis. Logicamente i parenti delle vittime avrebbero voluto che gli aviatori USA che si divertivano a giocare coi cavi della funivia fossero processati qui in Italia. Sbagliò infatti l'allora premier (D'Alema, mi pare) a cedere alle pressioni degli americani.
Secondo me il fatto è molto semplice: ci sentiamo sudditi degli Stati Uniti (vedi anche il caso Calipari), ma abbiamo ancora un complesso di superiorità verso l'India, come ingiustificato e retaggio di un Occidente coloniale del tempo che fu.
Nessuna delle due cose mi rende orgogliosa delle istituzioni del mio Paese.
Chiedo scusa per la lunghezza, ma ci tenevo ad esporre il mio punto di vista.
mafalda (mercoledì 13 marzo 2013)
Ho letto Betta il tuo pensiero ma permettimi di sostenere la tesi che forse il supporto dell'Unione Europea se non c'è stato di conforto nel primo anno , difficilmente lo sarebbe stato oltre questo tempo ,forse (anzi sicuramente) non abbiamo la stessa considerazione della Francia e della Germania .Non ho notato come te che i nostri militari e i loro familiari abbiano creato scalpore sulla vicenda anzi ,nell'unica intervista che ho avuto modo di ascoltare , chiedevano di essere lasciati in pace perchè ogni minuto trascorso con la stampa , era tempo tolto alle famiglie, ma forse mi sono persa qualche passaggio .Siamo d'accordo su una cosa : i dubbi sono tantissimi ma ciò che mi fa credere nella loro innocenza è la pscosi che s'era scatenata sui casi di pirateria e la certezza che nessuno può sparare ad un suo simile se non per pura follia o per paura , e questa mi sembra la più probabile dato che erano avvenuti due o tre casi qualche settimana prima .Spero che adesso da persone libere abbiano modo di dimostrare la loro innocenza ,comunque sentiremo ancora parlare di questa brutta storia.


Betta (Anonimo) (giovedì 14 marzo 2013)
Mafalda, chiarisco solo che non mi riferivo alle interviste (che in effetti non ci sono state, e mi sembra corretto) ma alle dichiarazioni fatte dal "pulpito" allestito all'arrivo all'aeroporto dei due marò per le vacanze natalizie. Un'occasione che avrebbe dovuto svolgersi nella più assoluta discrezione, date le circostanze, e che invece è stata inopportunamente trasformata in una celebrazione ufficiale, con tanto di orazione dei congiunti dei due militari. A cui aggiungo anche l'inopportuno ricevimento al Quirinale.
Per il resto mi auguro che tu abbia ragione e che i due militari abbiano modo di dimostrare la loro innocenza nella sede opportuna, quella giudiziaria, in un giusto processo.
Mi permetto di aggiungere un ulteriore interrogativo: possibile che i responsabili (eventuali) dell'accaduto siano solo i due fucilieri e non l'armatore e il comandante della nave (privata) che li ospitava?
Grazie comunque per avere avuto la pazienza di leggere. Dovrò provare a fare sforzi di sintesi in futuro ;-)
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