Tempo fa, mio figlio ha scritto una poesia sul Natale. Ad essere sincero, questo suo componimento non mi ha colpito molto. Un termine era ripetuto; da qui il mio consiglio di sostituirlo con un sinonimo ma lui non ha voluto fare niente. Gli piaceva così e non ha accettato il mio suggerimento. Neanche una virgola ho potuto inserire nel suo scritto. Deve essere tutta farina del mio sacco, ha ripetuto piu' volte.La poesia, poi, e' stata letta dalla sua insegnante di lettere che, a nostra insaputa, l'ha mandata ad un concorso nazionale. Della cosa, nessuno ci pensava piu' fino a quando, con nostra enorme sorpresa, abbiamo saputo che Fabri si era classificato al primo posto. Per farla breve, manifestazione di premiazione con coppa al vincitore, diploma, fotografie, tanta gente e, udite udite, riprese televisive. Non vi dico la mia gioia, ho gongolato di soddisfazione ed anche lui. "Tutta farina del mio sacco" mi ripete ancora, hai visto??? Morale della favola: mi sono sentito un po' ignorante e chissà se anche Fabrizio non lo pensi anche lui...