DEDICATA ALLA MIA SEVERISSIMA DOLCE E GRANDE MAMMA!
Assunta
(martedì 29 gennaio 2013)
Categoria: Affetto
DEDICATA ALLA MIA SEVERISSIMA DOLCE E GRANDE MAMMA!
20:59 del 29-01-2013A 15 anni dici: mamma non rompere!
A 20 anni dici: Voglio andarmene da questa casa
A 35 anni dici: voglio tornare dalla mia mamma
A 50 anni dici: non te ne andare mamma!
A 70 anni dici: cosa pagherei per cinque minuti ancora fra le braccia della mia mamma
E si cara mamma, cosa pagherei per sentirti ancora quando me ne dicevi di tutti i colori, perchè magari non ero daccordo con il tuo pensiero. A proposito, la storia della prima frase e cioè: a 15 anni mamma non rompere, non era rivolta a te, figurati per una frase del genere, sono certa che mi avresti gonfiata come una zampogna.
Mamma! ti voglio bene!
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Francesco
(martedì 29 gennaio 2013)
Per te una celebre dedica che è giusta per te Assunta:
William Shakespeare
“… Tu sei di tua madre lo specchio,
ed ella in te rivive
il dolce aprile del fior
dei suoi anni…”
------------------------------------------------------------------------------------------------
ed un altra per rendere noto il valore di una madre:
Mia madre Giuseppe Garibaldi
Nelle circostanze più terribili
della mia vita, quando l’oceano ruggiva sotto
la carena, contro i fianchi della mia nave,
sollevata come un sughero; quando le palle
fischiavano alle mie orecchie e piovevano a
me d’intorno fitte come la gragnola, io vedevo
sempre mia madre inginocchiata, immersa e
nella preghiera, ai piedi dell’Altissimo.
Ed in me, quello che trasfondeva quel coraggio,
di cui anch’io rimanevo stupito, era la convinzione
che non poteva cogliermi alcuna disgrazia,
mentre una così santa donna,
un tale angelo pregava per me.
BYE-BYE dolce amica!
William Shakespeare
“… Tu sei di tua madre lo specchio,
ed ella in te rivive
il dolce aprile del fior
dei suoi anni…”
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ed un altra per rendere noto il valore di una madre:
Mia madre Giuseppe Garibaldi
Nelle circostanze più terribili
della mia vita, quando l’oceano ruggiva sotto
la carena, contro i fianchi della mia nave,
sollevata come un sughero; quando le palle
fischiavano alle mie orecchie e piovevano a
me d’intorno fitte come la gragnola, io vedevo
sempre mia madre inginocchiata, immersa e
nella preghiera, ai piedi dell’Altissimo.
Ed in me, quello che trasfondeva quel coraggio,
di cui anch’io rimanevo stupito, era la convinzione
che non poteva cogliermi alcuna disgrazia,
mentre una così santa donna,
un tale angelo pregava per me.
BYE-BYE dolce amica!
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