L´ho sentito sussurrarre, l´ha fatto per non essere sentito, l´ha fatto di nascosto per non essere visto mentre con una mano proteggeva chissä quale segreto. L´ho guardato negli occhi ed ho visto colpa e panico di essere scoperto. Poi, con uno scatto del volto, quasi a scacciare via la vergogna, ha riacquistato il controllo trasformandosi nuovamente. Mi guarda, mi sfiora una spalla velocemente, quasi abbia paura di prendere fuoco nel toccarmi. Ha paura che sia io a toccarlo?
Ho paura di continuare ad amarlo. Tremo nel seguirlo giorno dopo giorno in questa nostra avventura che doveva essere un modo per rinforzare la nostra unione. Eh... credo che la nostra unione abbia trovato qualcosa, o meglio, qualcuno con cui dovere fare i conti. L´unica cosa che riesco a fare in questo momento é osservare. Perché non riesco a muovere un muscolo, paralizzata nell´angolo in cui mi sono rintanata. Sono in attesa di un terremoto, di una valanga, di uno tsunami che mi travolga e trascini via senza lasciare traccia di me. Non so se sarö capace di rifugiarmi in un porto sicuro, non so se sarö capace di alzarmi e scappare via, non so se sarö capace di affrontare ciö che lui mi porterä ad affrontare. Spero solo che si fermi in tempo.